giovedì 6 settembre 2007

MOSTRUOSAMENTE UMANO - IL MONDO (IN BIANCO E NERO) DI DYLAN DOG



"Se è cambiato Dylan Dog?Certo che è cambiato, perché sono cambiati i miei gusti, quelli degli sceneggiatori e dei disegnatori. All'inizio c'era l'horror, lo splatter.. poi sono entrati i temi sociali, politici; si è evoluto ,o involuto.. chissà?Oggi mi piace pensare che sia diventato una sorta di commedia, un Arsenico e vecchi merletti"
Tiziano Sclavi


"Oltre alla fantascienza, l'altra serie del 1986 potrebbe essere Horror.. Secondo me val la pena di tentare!"
Con queste parole, Tiziano Sclavi, in una brevissima relazione presentava il progetto Dylan Dog, all'editore, nella primavera 1985.
Nove anni dopo, il sottoscritto impugnata una bibita, sorseggiandola avidamente, dopo aver scavato a fondo nella collezione della cugina, cominciava il ballo, giuda ballerino!!
Duecento numeri, 20 anni abbondanti da quell'ottobre 1986 quando un albo dalla copertina nera e dal titolo "L'alba dei morti viventi" fece la sua comparsa nelle edicole italiane. Lo firmava Tiziano Sclavi, lo disegnava Angelo Stano e lo pubblicava Sergio Bonelli, l'editore di Tex.. Fu una scossa: per l'editoria, per il fumetto, per il costume.
Dylan Dog è il nome provvisorio che Tiziano Sclavi dà a tutti i suoi personaggi prima che gliene venga dato uno definitivo.
Nasce dalla passione di Sclavi per il poeta gallese Dylan Thomas, mentre Dog da un libro che vide in vetrina e che si intitolava "Dog figlio di..."
Vediamo un attimo di fare il punto della situazione. Riordinare le fila del discorso..
Dylan Dog è inglese, abita a Londra al 7 di Craven Road (perché Sclavi volle fare un omaggio a Wes Craven, il famoso regista cinematografico creatore di Nightmare e Scream) e fa l'indagatore dell'incubo.
Avete capito bene...
L'indagatore dell'incubo..
Una volta ha fatto parte di Scotland Yard, ma i casi della vita l'hanno convinto ad abbandonare la polizia per inventarsi questa buffa professione che lui stesso ammette di non comprendere. Ha uno pseudo-assistente, Groucho, una citazione vivente del grande attore comico degli anni Trenta Groucho Marx, un amico-quasi padre, l'ispettore Bloch, sempre sull'orlo della pensione anticipata, un padre vero e misterioso dotato di poteri paranormali..

Indossa sempre la stessa "divisa", un paio di Clarks, camicia rossa e giacca nera.. si muove su un maggiolone cabriolet targato DYD 666, odia gli aerei (come il sottoscritto!!), gli alcolici (essendo un ex alcolista), soffre mal di mare e vertigini, suona il clarinetto per rilassarsi, è vegetariano, si distrae montando il modellino di un vecchio galeone che in realtà racchiude un grande segreto, è dotato di un quinto senso e mezzo, usa la buffa espressione "Giuda Ballerino" (Esiste un'espressione inglese analoga: Jumpin' Jehoshaphat… tradotto: Giosafatte Salterino. Giuda Ballerino era anche un'espressione tipica di un amico di Sclavi che traduceva libri di fantascienza per la rivista Gamma. Probabilmente tradusse anche Allamagoosa. Così Sclavi rubò questa esclamazione al suo amico e la regalò a Dylan).
Ha un campanello che invece di suonare urla (come nel film "Invito a cena con delitto") e una tariffa giornaliera di 50 sterline più le spese, che però raramente riceve perché ogni volta s'innamora della nuova cliente che lo ha assunto.

Ci sono il mondo, la vita, la realtà.. Ma nell'universo dylaniato, che cosa rappresentano questi tre concetti? “Andrò a scuola... Prenderò la laurea... Mi sposerò... Mio padre morirà (facciamo le corna!!)... Troverò un posto sicuro, impiegato statale... Mia moglie mi tradirà e io non dirò niente, per non far crollare il mondo... E poi?”
Chi compie queste riflessioni è un embrione, l'embrione di un uomo che sta per morire (è troppo difficile da spiegare così su due piedi.. Leggetevi Storia di nessuno n.43 e capirete tutto, FORSE).

Vi starete chiedendo poi cosa succede.
"E poi basta.. Dio mio che orrore.. Eppure vorrei che continuasse questo orrore"
Ecco. Il mondo, la vita, la realtà, sono nelle storie di Dylan Dog un orrore. Anzi, sono l'orrore. L'orrore irrinunciabile dell'incomunicabilità e del disamore, del deserto d'affetti, della ripetizione insensata degli avvenimenti.
Cosa dite?
Ah.. Cominciamo bene?
Beh, in effetti..
Studiato, analizzato, idolatrato Dylan dog è ormai un culto per migliaia (milioni?) di lettori. Dyd non è soltanto il nome di una testata a fumetti. Dylan Dog è "l'eroe di carta e inchiostro più famoso di questi anni" come lo ha definito Angelo Calvisi. Dylan Dog è il personaggio ricorrente di una serie di "romanzi disegnati" che mescolano cinema e letteratura, musica colta e musica leggera, orrori indicibili e languide dolcezze. Anche questo "articolo", dunque, è a suo modo un viaggio..
Un incubo, forse..
O forse un sogno.
Stavolta ho finito, sul serio..

DA LEGGERE
74 - Il lungo addio Ideazione e sceneggiatura : Tiziano Sclavi Soggetto:Mauro Marcheselli Disegni: Carlo Ambrosini Copertina: Angelo Stano Data : novembre 1992
84 - ZED Ideazione, soggetto e sceneggiatura : Tiziano Sclavi Disegni: Bruno Brindisi Copertina: Angelo Stano Data : settembre 1993

3 commenti:

Roberto ha detto...

Dopo Kerouac, Springsteen, Bukowski, poteva mancare Dylan Dog?
Si accettano scommesse sull'argomento del prossimo post: io punto 10 € (anzi, 100 SEK) su Pulp Fiction.

Roberto ha detto...

Ma insomma lo aggiorniamo questo blog?
Sono dieci giorni che non cambia niente!

Luca ha detto...

aspetta e vedrai...