martedì 16 giugno 2009

Il 20 giugno la prima di "Camera Oscura"




“Camera Oscura” è un noir di 15 minuti partorito dalle folli menti di Luca Imperiale, Ermete Ricci (che poi firmerà la regia) e Alessandro Signorini. E’ la storia di Leòn, fotografo arrogante e narcisista, fotografo investigativo, di quelli che vendono scatti rubati a mogli fedifraghe: mogli di politici, medici, insomma gente dell'alta società. Sognava una vita d’artista ma il suo sogno è naufragato, insieme con la sua anima il giorno in cui la sua ragazza, Adele, è scomparsa in circostanze misteriose. Da quel giorno Leòn vive in un mondo dove tra droga, sogni e “visioni” sente la vita scorrergli affianco. Il jazz, l’arte sono solo apparizioni sfocate tanto quanto i suoi sogni e la sua vera ossessione: Adele! Un miraggio che appare e scompare.
Un giorno Leòn riceve una telefonata da un committente ignoto che gli da un orario e l’indirizzo di un albergo a cui presentarsi per documentare un incontro molto importante. Solleticato dalla curiosità e in bolletta, accetta l’incarico. Ma durante l’incontro un uomo ed una donna in atteggiamento tutt’altro che complice, vengono uccisi. Leòn fotografa i corpi delle vittime ma non riesce a vedere l’assassino. Comincia una ricerca della verità che lo porterà a dover scagionare se stesso dalle accuse dello scaltro ispettore Bernardi: un viaggio nella post-modernità romana tra ricordi e scoperte monumentali durante il quale Leòn avrà l’arduo compito di indagare sul mistero dell’omicidio al quale ha assistito la cui soluzione finirà per renderlo libero.
Una storia complicata ed intrigante destinata ad essere girata (grazie anche all’impegno della T.A.E. Ricci, una piccola produzione familiare) sotto l’occhio vigile del produttore esecutivo Sabrina Lumicisi.
La scelta dell’interprete di Leòn ricade inizialmente su Filippo Timi che però rifiuta a causa di di altri impegni lavorativi. A quel punto, sotto indicazione della casting si conviene che il volto giusto è quello di Fabio Ghidoni (l’Alex mortificato dai copioni ne “I Cesaroni” e l’esilarante Cassio del mediocre “Iago”) che accetta senza indugi dopo aver letto la sceneggiatura. Il resto del cast mette insieme attori discreti che vengono dalla televisione e con qualche esperienza cinematografica alle spalle: Fabrizio Buompastore ( l’ispettore Bernardi, “La squadra” e “Distretto di polizia”) , Daniele Grassetti ( Filippo Scanetti, “Il bosco fuori” di Gabriele Albanesi), Beatrice Orlandini (Irene Loi, “La velocità della luce” di Andrea Papini) e infine Anita Tenerelli (Adele Mattei) attrice teatrale con qualche apparizione nel cinema. Un cast di tutto rispetto per un cortometraggio autoprodotto che in campo tecnico si affida alle ottime prestazioni della troupe del Service “4 you video” ed in particolare all’occhio esperto di Marco De Marco come direttore della fotografia.
Le riprese sono state effettuate dal 1 al 5 marzo a Roma, tra Piazza Vittorio, il Pigneto e via della Magliana. Per la scena della fabbrica abbandonata è stato necessario ricostruire all’interno di uno degli ambienti un vero e proprio laboratorio scientifico!
Alla fine la storia ha trovato una trasposizione cinematografca: ci sono differenti versioni sul suo significato: a qualcuno piace pensare che si parli di viaggi spazio-temporali , qualcun altro è affascinato dall’idea di percorrere per 20 minuti i meandri di una mente disturbata.Camera Oscura non è soltanto un noir insolito e spiazzante: è una profonda riflessione sulla necessità di accettare se stessi (e il proprio passato). La verità è che non c’è una versione giusta: la storia si presta a molteplici interpretazioni e il corto può lasciare attoniti dopo la prima visione. Niente di trascendentale perché ci sono alcuni passaggi che nemmeno gli stessi sceneggiatori hanno ben chiari! Scherzi a parte, Luca Imperiale, uno degli ideatori della storia, sta scrivendo un prequel/sequel di questo cortometraggio ancora più contorto ambientato ai tempi della scomparsa di Adele. E’un progetto a lungo termine, che a detta del suo autore potrebbe sfociare in un lungometraggio diretto da lui stesso… ma è ancora presto per parlarne!

giovedì 8 gennaio 2009

JIM CARROLL'S THE BASKETBALL DIARIES

Patti Smith and Jim Carroll



There will always be a poem
I will climb on top of it and come
In and out of time,
Cocking my head to the side slightly,
As I finish shaking, melting then
Into its body, its soft skin
--Jim Carroll, "Poem"
from Void of Course (1998)


Jim Carroll (born James Dennis Carroll, August 1, 1950 in New York City) is an author, poet, autobiographer, and punk musician. Carroll is best known for his 1978 autobiographical work The Basketball Diaries, which was made into the 1995 film of the same name with Leonardo DiCaprio as Carroll.

Raised in New York City and of Irish descent, Carroll attended Roman Catholic grammar schools from 1955 to 1963. In fall 1963, he entered public school, but was soon awarded a scholarship to the elite Trinity School (a private school). He entered Trinity High School in 1964.

Apart from being interested in writing, Carroll was an all-star basketball player throughout his grade school and high school career. He entered the "Biddy League" at age 13 and participated in the National High School All Star Game in 1966. During this time, Carroll was living a double life as heroin addict who prostituted himself to afford his habit. By age 15, Carroll was using heroin, but was also writing poems and attending poetry workshops at St. Mark's Poetry Project.

Carroll attracted the attention of the local literati, and published his first book, Organic Trains, at age 17. Several of his poems have been published in such magazines as Paris Review and Poetry. In 1970, his second collection of poems, 4 Ups and 1 Down was published, and he started working for Andy Warhol. At first, he was writing film dialogue and inventing character names; later on, Carroll worked as the co-manager of Warhol's Theater. Carroll's first above-ground publication, the collection Living At The Movies, was published in 1973.

In 1978, Carroll authored The Basketball Diaries, an autobiographical book concerning his life as a teenager in New York City's hard drug culture. Diaries is an edited collection of the diaries he kept between the ages of twelve and sixteen, detailing his sexual experiences, high school basketball career, and his addiction to heroin, which began when he was 13.

Also in 1978, Carroll formed The Jim Carroll Band, a New Wave/punk rock group, with encouragement from Patti Smith. The band was formerly called Amsterdam, based in the San Francisco Bay Area. The musicians were Steve Linsley (bass), Wayne Woods (drums), Brian Linsley and Terrell Winn (guitars). They released a single "People Who Died", from their 1980 debut album, Catholic Boy; the album featured contributions from Allen Lanier and Bobby Keys. The song appeared in the 1982 blockbuster film E.T., as well as 2004's Dawn of the Dead, and was covered by John Cale on his Antártida soundtrack. Later albums were Dry Dreams (1982) and I Write Your Name (1983), both with contributions from Lenny Kaye. Carroll has also collaborated with musicians Lou Reed, Blue Öyster Cult, Boz Scaggs, Ray Manzarek of The Doors, Pearl Jam, and Rancid.

In the mid-1980s, Carroll returned to writing full time and began to appear regularly on the spoken word circuit. Since 1991, Carroll has performed readings from his unfinished first novel, tentatively titled The Petting Zoo.